Le 5 cose da sapere prima di aprire il tuo nuovo sito web: la guida definitiva
11/01/2019
Aprire o rinnovare un sito web è un’impresa non da poco. In questa guida sveliamo tutti i segreti da sapere prima di iniziare, per rispondere a domande quali...
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Davvero ho bisogno di un sito web per la mia attività?
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È meglio un sito internet, o un account su un social network come Facebook?
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Quali sono le opzioni per creare un sito web? Quanto costa un sito internet? Ho bisogno di una web agency, di un professionista, o posso fare da solo?
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Quali sono i passi per realizzare un sito internet?
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E’ possibile misurare in modo oggettivo se un sito web funziona bene o no? Ho bisogno di rinnovarlo? Quando c’è bisogno e perché rinnovare un sito web?
1: Sì, hai davvero bisogno di un sito web!
Una domanda che si pone sicuramente chiunque inizi un'attività commerciale è: ho davvero bisogno di avere un sito web? Vale la pena creare un sito internet per la mia azienda? Oppure è meglio una pagina Facebook, un account su Instagram, o una vetrina su Wix o Etsy, o Booking?
Certamente è una domanda lecita: le alternative non mancano, e spesso si evita di fare questa domanda a un web designer di professione, avendo paura di ottenere una risposta solo nel suo interesse!
Avere un sito internet però è davvero di primaria importanza per qualunque attività!
C'è una lunga serie di vantaggi dell'avere un sito web:
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Il sito web è uno strumento di cui si ha il pieno controllo: tutto è esattamente come lo desiderate. I contenuti, l'impaginazione, la grafica: ogni più piccolo dettaglio è progettato e creato esattamente come lo volete voi.
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Il sito web non vi verrà mai tolto: è una vostra proprietà. Le piattaforme terze (Facebook, Wix, Etsy, ...) possono chiudere o cambiare le loro condizioni (e magari diventare a pagamento) in qualsiasi momento. Il vostro sito web no.
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I vostri clienti si aspettano di trovare lì le informazioni più aggiornate e corrette su di voi. Il sito diventerà il centro più autorevole della vostra presenza sul web, da cui poi esplorare altre risorse, quali i social network o i profili aziendali.
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Sul sito web potete, fin da subito o in futuro, offrire servizi avanzati: un e-commerce, un sistema di prenotazione o di booking, una ricerca tra documenti, un'area riservata. Il vostro sito evolverà con la vostra attività, e si arricchirà nel tempo delle funzionalità che davvero servono ai vostri clienti.
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... e molti altri piccoli vantaggi che scoprirete man mano!
Visti tutti questi vantaggi, quanto costa un sito web? In realtà ci sono strumenti addirittura gratuiti o a basso costo; c'è la possibilità di rivolgersi a una piccola web agency (come ad esempio Crisi della Prospettiva) o a un freelance; oppure si può chiedere a un'agenzia più grande e strutturata. La ricchezza di opzioni permette di scegliere quella più adatta alle proprie esigenze e al proprio budget.
Bisognerà però fare la massima attenzione a creare un sito di alta qualità e scegliere il professionista giusto: solo così questo investimento avrà un ritorno.
In Italia, la maggior parte delle aziende ha un sito web… ma guardando in dettaglio, le cose variano da settore a settore. Una cosa è certa: se la vostra concorrenza è già altamente digitalizzata (cioè offre i propri servizi, listini, prenotazioni, ecc.. sul proprio sito web) allora è fondamentale non restare indietro. Se, viceversa, la vostra concorrenza non lo fa, allora è un’opportunità davvero unica da cogliere!
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Tra tutte le imprese in Italia, nel 2017, il 72% ha un sito web, ma solo il 10% fa attività di vendita online.
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Allo stesso tempo, il 42% delle imprese italiane acquista via Internet.
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Tra le attività manifatturiere italiane, nel 2017, il 40% ha un sito web con i propri listini, ma solo il 10% permette l’acquisto online.
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Tra gli alberghi e le strutture ricettive, nel 2017, quasi tutti hanno un sito web e permettono di prenotare: oltre l’80%!
(Dati: ISTAT).
Chi ha detto che bisogna scegliere tra un sito web, un social network e una piattaforma?
Abbiamo detto che un sito internet aziendale non è l’unico modo per essere presenti su Internet: la propria web presence (cioè la presenza virtuale delle propria azienda nella Rete) può anche essere affidata ad altri mezzi. In particolare, nell’era dei Social Network, una Pagina di Facebook, un profilo su Instagram o su LinkedIn, possono essere strumenti molto validi per raggiungere il vostro pubblico.
Allo stesso modo, per molte categorie di attività esistono piattaforme dedicate che fungono da intermediario. Vale sicuramente la pena esplorarle e conoscerle, per decidere se sfruttarne le potenzialità in termini di pubblico raggiunto:
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per gli alberghi e le attività ricettive: booking.com, airbnb, tripadvisor, e gli aggregatori di viaggi
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Pensando ai maker, troviamo di nuovo: Etsy e Ebay. Proprio su questo tema abbiamo scritto una guida specifica intotolata: Meglio Etsy o un sito tutto mio?
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per le imprese immobiliari: tutti gli aggregatori di annunci come Idealista, Casa.it, Immobiliare.it ecc...
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per le imprese in generale: LinkedIn
Tra le aziende Italiane, il ricorso a questi strumenti è sicuramente una pratica comune: la metà delle aziende che vendono online fanno almeno il 25% delle vendite tramite questi strumenti (dati ISTAT).
Tuttavia, affidare la propria azienda esclusivamente a questi mezzi, facendo quindi a meno del proprio sito web, può non essere ottimale. La migliore strategia è affiancare al proprio sito web professionale i profili sui Social Network che riteniamo necessari, in modo da raggiungere il maggior numero di persone.
Il perché è presto detto: un sito web è universalmente raggiungibile. Facebook, Instagram, ma anche LinkedIn possono avere delle barriere di ingresso, che potrebbero scoraggiare o impedire l’accesso ai vostri contenuti:
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spesso è necessario un account per vedere i contenuti (e non tutti lo hanno)
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il pubblico può essere “polarizzato”: ogni piattaforma tende cioè ad avere un pubblico di tipo omogeneo per età, luogo di residenza, interessi, ecc…
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non sempre i contenuti compaiono nella ricerca di Google, e non sempre compaiono come li vorremmo noi.
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spesso il livello di base è gratuito, ma ben presto è necessario passare a servizi a pagamento per ottenere visibilità, oppure in termini di commissioni sul transato. Questo porta a un costo che diventa fisso, e di cui è difficile liberarsi pena la diminuzione del traffico o delle transazioni. Nel campo turistico ad esempio spesso ci si trova a pagare una percentuale sul costo del soggiorno prenotato, e allo stesso modo le piattaforme di e-commerce come Etsy trattengono le proprie commissioni sugli ordini.
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I dati dicono che il 44% delle aziende usa i social network per promuovere i propri prodotti (dati Istat 2017), ma allo stesso tempo ben il 36% delle aziende blocca l’accesso ai social network ai propri dipendenti (secondo il rapporto Social Media in the Workplace Around the World di Proskauer). I social network sono quindi visti nel mondo aziendale come un impedimento alla produttività, e possono essere additati come perdita di tempo anche quando vengono usati per trovare, ad esempio, la vostra azienda o il vostro prodotto.
In conclusione: la migliore strategia è creare il vostro sito web, ed affiancarvi i social network per sfruttare appieno tutti i vantaggi e minimizzare gli svantaggi!
2: Come scegliere il tuo professionista del web
Per creare il vostro sito web serviranno molti ingredienti. Il processo di creazione di un sito internet, sia professionale che amatoriale, è fatto di tanti piccoli passi, e tante scelte da cui dipenderà la qualità del risultato finale.
La via maestra, quella che riserva meno sorprese, è di commissionare a una web agency (o a un bravo freelance) la creazione di un sito web professionale.
Un’agenzia digitale saprà infatti guidarvi passo per passo, impedendo gli errori più comuni e confezionando un prodotto che non solo sarà il biglietto da visita su Internet della tua azienda, ma sarà anche uno strumento che nel tempo potrà portarti nuovi clienti, contatti, e opportunità di sviluppo.
Il modo migliore di trovare la tua agenzia web è usare Google, trovare alcuni nomi nella tua zona, e scrivere qualche mail: le agenzie saranno più che felici di inviarti un preventivo, a volte preceduto da una breve telefonata in cui ti chiederanno alcuni aspetti del tuo sito che magari mancavano nella tua mail (il sito deve essere in più lingue o in una sola? Hai già il dominio e la posta elettronica? Se hai già un sito, cosa non ti soddisfa? Eccetera).
Confronta poi i preventivi, e ricorda di chiedere informazioni e delucidazioni su tutto quello che non è chiaro.
I costi che le aziende ti preventiveranno potranno essere anche molto diversi. Diffida però da quelli troppo bassi: possono nascondere impreparazione, oppure il ricorso massiccio a strumenti preconfezionati per la creazione di siti web in massa.
Verifica sempre il portfolio dell’agenzia: ha progetti simili al tuo? Ha sufficiente esperienza? Ha clienti provenienti da settori diversi, o si specializza in un ramo di attività? I suoi progetti sono sufficientemente diversi l’uno dall’altro, o sembrano fatti con lo stampino? Non ti fidare delle schermate che vengono proposte sul sito web: visita i siti del portfolio, e verifica se sono funzionanti, veloci, e comodi da usare.
Verifica le se lo staff è composto da persone qualificate ed esperte: c’è un programmatore senior con una formazione nel campo informatico? C’è un grafico di comprovata capacità? Chi gestisce i sistemi informatici?
Verifica anche tutti gli aspetti commerciali, e non esitare a fare le domande più delicate: che succede se non mi piace il lavoro? Sono vincolato a una permanenza minima? Se tra qualche mese o anno decido che non mi trovo bene, come funziona la transizione a un altro fornitore?
3: Fare da sé si può... ma non sempre conviene!
Talvolta, la realizzazione di un sito web professionale non è praticabile. In quel caso c’è sempre l’opzione del fai da te. Un sito di questo tipo è realizzato in maniera amatoriale da un non-professionista, viene pubblicato su uno spazio web a basso costo, e utilizza strumenti facilmente disponibili e generalmente gratuiti.
E’ un approccio certamente fattibile, quando si lavora su progetti secondari, e quando si ha a disposizione una persona con sufficiente dimestichezza. Tuttavia è una via rischiosa.
Prima di imbarcarsi in questa impresa, è necessario prendere alcune precauzioni:
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verificare la sufficiente preparazione tecnica e l’esperienza di chi si occuperà del sito, per evitare gli errori più comuni e il rischio di rendere il sito vulnerabile ad attacchi esterni
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verificare la capacità di creare una veste grafica in linea con gli standard di usabilità e accessibilità, per evitare di creare un sito internet uguale a tutti gli altri, oppure difficile da navigare
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verificare la conoscenza delle normative a cui un sito web è soggetto, come la normativa sulla privacy (la GDPR), quella sui cookie, o quella che elenca i dati obbligatori da fornire ai visitatori
Gli strumenti
Lo strumento con il quale andrete a creare il sito si chiama CMS, cioè Content Management System. E’ uno strumento che gestirà la vostra area riservata (dove inserirete testi, contenuti e immagini) e il sito web vero e proprio (quello mostrato agli utenti). Il CMS più famoso è sicuramente Wordpress, che è relativamente semplice da installare e gestire, e offre moltissime risorse a disposizione.
In alternativa, è possibile ricorrere a un creatore automatico di siti internet. L’esempio più famoso è forse Wix. Uno strumento di questo genere è semplice da usare, e il risultato può a prima vista sembrare professionale.
Tuttavia, bisogna stare molto attenti a non creare un sito molto simile a migliaia di altri siti, vanificando così uno dei principali vantaggi di avere un sito web tutto nostro, cioè la personalizzazione e la sua unicità.
Inoltre, si rischia violazioni alla normativa sulla privacy. Il fatto che un servizio sia disponibile su Internet, e magari sia stato tradotto in Italia, non sempre significa che chi lo eroga sia in regola o fornisca gli strumenti per esserlo. Molti servizi offrono un servizio a costi bassi o nulli, ma in cambio si riservano il diritto di utilizzare i dati dei vostri visitatori per i loro fini: pubblicitari, di marketing, di analisi dei dati. E’ fondamentale ricordare che spetta al proprietario del sito web informare i visitatori sull’utilizzo dei dati, e di conseguenza acquisire il consenso al trattamento.
4: Da zero a web: 7 passi per portare il tuo sito online
Quali sono allora i passi che vanno fatti per portare il tuo sito online, a partire da zero?
Se non vi affidate a un’agenzia web, e volete fare da soli (oppure se siete curiosi di capire in dettaglio come una web agency lavora), ecco quali sono in dettaglio i passi per costruire il vostro sito web.
1. Scegliete il vostro nome a dominio. Il nome a dominio per il vostro sito web è quello che viene prima del “.it” (o “.com”): ad esempio, crisidellaprospettiva.com è il nome a dominio di questo sito. Potete verificare il modo semplice se il dominio che avete scelto è libero usando un qualsiasi “registar”, oppure inserendo il nome a dominio nello strumento fornito dal Registro italiano, che gestisce ufficialmente tutto il TLD .it: https://www.nic.it/.
2. Scegliete la tecnologia. Se decidete di usare uno strumento come Wordpress, avrete bisogno di uno spazio dove pubblicare il sito, il cosiddetto hosting. L’hosting è essenzialmente l’affitto di un computer, condiviso con altri, sempre acceso e collegato ad Internet, che ospiterà il vostro sito web. Qui non avete che l’imbarazzo della scelta: alcuni famosi hoster Italiani sono Aruba, Host.it, Serverplan, Register.it, Ovh.it, e molti altri. Se scegliete questa via, converrà sempre acquistate hosting e dominio insieme.
Se invece decidete di usare una piattaforma come Wix, effettuerete la registrazione del dominio e l’impostazione del sito web contestualmente.
Una volta registrato, entro alcuni giorni il vostro nome a dominio sarà funzionante e pronto per ospitare il vostro sito web.
3. Create il vostro sito web. Ora viene la parte più divertente: la creazione vera e propria.
Per Wordpress, installatelo sul vostro computer, e provate a famigliarizzare con l’interfaccia. Scegliete poi un “tema” (cioè una veste grafica preconfezionata) dal negozio dei temi, che personalizzerete con la vostra grafica e i vostri contenuti.
In alternativa, potreste voler creare un progetto grafico originale, che andrà poi convertito in un tema per il CMS.
Se invece usate una piattaforma, allora imposterete la grafica del sito e i blocchi che comporranno le pagine e i contenuti direttamente dall’interfaccia di gestione.
In questa fase creerete anche tutti i contenuti indispensabili per iniziare: i testi da inserire in home page, tutte le pagine principali, le fotografie, e le eventuali illustrazioni. Tutto deve essere pronto e al suo posto per poter concludere e passare al prossimo punto.
4. Testate, testate, e testate. Fare il testing del sito web è una questione vitale, qualsiasi sia la tecnologia: una volta che il sito sarà pronto dovrete effettuare quante più prove possibili, con diversi browser (Chrome, Firefox, Edge, Safari, ecc…) e dispositivi (smartphone, tablet, ecc...). Dovrete verificare che tutto il sito funzioni, che non ci siano pagine “in costruzione”, non funzionanti o non tradotte, che i moduli facciano quello che devono fare (ad esempio, inviare l’email all’indirizzo corretto), che in generale non ci siano problemi di visualizzazione.
5. Verificate la conformità alla normativa. Questo è un passo fondamentale, e spesso tralasciato. Ogni sito web deve, per legge, avere una propria privacy policy, e opzionalmente una cookie policy (se usa cookie). Un ottimo strumento per generare la propria privacy policy è Iubenda, a patto che conosciate con esattezza tutti i servizi utilizzati per erogare il servizio. Inoltre, ci sono alcuni dati che il vostro sito dovrà riportare: questa informazione generalmente la potete richiedere al vostro commercialista, oppure cercare su Internet le regole per il vostro tipo di attività.
6. Pubblicate. Ora che il vostro sito è pronto, potete caricarlo o lanciarlo. Se avete scelto la piattaforma, allora il tutto si ridurrà a schiacciare il pulsante “Pubblica”. Se avete scelto Wordpress, allora dovrete caricare i file tramite FTP (usando ad esempio CyberDuck o il vecchio caro FileZilla) e caricare il database tramite l’interfaccia del gestore di Hosting, che generalmente è PhpMyAdmin. Se infine avete scelto un altro CMS, allora la procedura sarà gestita da quel sistema.
7. Promuovete, aggiornate e monitorate. L’ultimo passo dovrà diventare un’abitudine: tenere aggiornato il proprio sito web con contenuti e notizie è fondamentale per mantenere vivo l’interesse dei visitatori e dei motori di ricerca. Anche la promozione del sito web sarà molto importante. Il monitoraggio infine servirà per verificare che il sito web sia costantemente funzionante, e non vi siano problemi di rete, raggiungibilità, o attività indesiderata. Ricordate anche di rinnovare il servizio per hosting e dominio alla loro scadenza!
Cosa fa una web agency per facilitarvi il compito. La vostra web agency si potrà occupare di tutte le operazioni tecniche, quali la registrazione del dominio, la gestione dell’hosting e dei relativi rinnovi, la scelta della tecnologia più adatta al vostro caso. Si occuperà poi di creare per voi un progetto grafico, che modificherete insieme fino a raggiungere l’effetto desiderato, e di tradurre il progetto grafico in un sito web funzionante e a norma. Un bel risparmio di tempo…
5: E poi arrivano gli esami…
Se pensate che, una volta pronto e pubblicato il vostro sito internet, il lavoro sia finito… dovrete ricredervi. Il vostro nuovo sito web infatti va trattato come una creatura vivente, e non come un quadro da appendere al muro. Ha cioè bisogno non solo di manutenzione costante dal punto di vista tecnico, ma deve anche essere continuamente alimentato con contenuti nuovi e migliorie.
E non lo si fa solamente per gli utenti (che restano il principale fruitore del vostro sito, e il vostro target): ci sono anche i motori di ricerca, che fungono da cartelli stradali per chi cerca il vostro sito web. Se il vostro sito web non compare nella prima pagina dei risultati di ricerca in Google, il vostro traffico non potrà raggiungere in pieno le sue potenzialità. Questa attività si chiama SEO, cioè Search Engine Optimization.
Le performance di un sito internet quindi devono essere eccellenti sotto tutti i punti di vista.
Dal punto di vista tecnico, il sito deve essere innanzitutto veloce. La velocità dipende essenzialmente da due parametri: la velocità di caricamento lato server, e la velocità di esecuzione lato client.
La velocità di caricamento lato server misura quanto tempo ci si mette ad elaborare e a trasmettere la pagina dal server che la ospita fino al computer che la deve visualizzare. Questo dipende innanzitutto dalla qualità dell’hosting: un hosting di basso livello impiegherà molto tempo per il semplice fatto che le risorse sono necessariamente condivise tra più utenti, e l’elaborazione è più lenta. Allo stesso modo, la rete alla quale l’hosting è collegato deve essere ottimizzata e veloce. In secondo luogo, il CMS (Content Management System, cioè il gestore dei contenuti, il programma che genera la vostra pagina – ad esempio, Wordpress) deve essere ottimizzato e performante.
La velocità lato client invece dipende da com’è strutturato il codice che viene mandato dal server al computer e che rappresenta la vostra pagina: la sua struttura, le immagini, i contenuti, le funzionalità avanzate JavaScript. Questo dipende strettamente da come è stato creato il sito, dalle tecnologie usate, e dalle capacità del programmatore che l’ha creato.
La velocità di un sito internet è semplice da misurare: il miglior modo è lanciare un test di Pingdom Tools, uno strumento gratuito che darà un voto al vostro sito web in termini di velocità di caricamento, e offrirà suggerimenti su come migliorare.
Oltre alla velocità del sito, un parametro tecnico fondamentale è la qualità del codice, e la sua accessibilità a più strumenti: i dispositivi mobili, i lettori a schermo (si pensi ai ciechi, ma anche al nascente mercato degli smart speaker!), i motori di ricerca. Strumenti utili (ma non esaustivi) sono Wave, ma anche le ispezioni di accessibilità di Chrome Developer Tools, recentemente riuniti sotto il nome-ombrello di Lighthouse.
Infine ci sono due altri aspetti da considerare: la qualità della progettazione grafica, che deve essere in linea con le aspettative per il vostro settore, e la qualità dei contenuti.
La qualità dei contenuti è misurabile in maniera precisa, anche se per farlo in maniera corretta è necessaria molta esperienza, sia con il codice sorgente che con le tecniche di analisi e di interpretazione dati in termini di SEO e di marketing. Questo tipo di analisi richiede di individuare i potenziali clienti, seguirli nel loro percorso di acquisizione (come e dove trovano il vostro sito? Una volta arrivati, trovano le informazioni necessarie?), e valutare quindi il ritorno dell’investimento (quanto spendono?).
Non ultimo aspetto (perché quello immediatamente più visibile!!!) è quello della veste grafica. Questo è l’elemento che appare meno definito e meno misurabile da un punto di vista oggettivo. Tuttavia anche nella grafica alcuni aspetti sono quantificabili con precisione, altri sono definiti da delle convenzioni ormai ben radicate. Deviare da queste convenzioni può risultare in un sito che risulta confuso, difficile da navigare, o semplicemente insufficiente in termini di estetica.
Conclusione
In questa guida speriamo di avervi fornito qualche spunto interessante per decidere se avete bisogno di un sito internet professionale, e per capire meglio il percorso che porta da zero alla pubblicazione del vostro spazio web
Se avete qualsiasi domanda, noi di Crisi della Prospettiva siamo a vostra disposizione! Scriveteci usando il modulo di contatto, oppure tramite i nostri canali social, email o telefono.